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«E come fu che alla fine si persuasero?»
«Perché un giorno Gemma arrivò in anticipo e vide un delizioso spettacolino. A
Gemma dovettero credere per forza.»
Gianni, che si è laureato da tre giorni, è andato a trovare Matteo che invece dovrà
laurearsi il lunedì che viene.
«Allora, che hai deciso?» gli domanda Matteo.
«Papà ha insistito molto perché partissi subito per il paese, ma io ce l ho fatta.
Assisto alla tua laurea e poi me ne parto. E poi ci è stata fatta una proposta... ma te ne
parlo dopo.»
«Sono contento. Che facciamo? Andiamo a mangiare fuori o...»
«Cos hai in frigorifero?»
«Boh. Vai a vedere.»
Gianni esce e torna dopo un po . Ha già indossato il grembiule da cucina.
«Potrei preparare spaghetti all aglio e olio con un po di olive nere. Per secondo,
due milanesi.»
«Bene. Vai a cucinare.»
«Che fretta c è?» domanda Gianni.
Gli si va a sedere sulle ginocchia, l abbraccia, gli lecca un orecchio e dice: «Perché
mi fai soffrire?».
«Io?»
«Sì, tu. Che facevi l altra sera con quella bionda nel giardinetto dell università?»
Matteo non risponde, lo bacia sul collo.
Anna e Andrea, come al solito, sono arrivati in ritardo. Ma hanno avuto il tempo di
farsi un prosecco e poi tutti e quattro si sono messi a tavola.
Anna si è già laureata in Lettere; per Andrea, che ha preso Medicina, invece ancora
ce ne vuole.
Dopo la cena, Fabio accende la televisione. C è un dibattito con psicologi,
giornalisti, avvocati e criminologi su un fatto di cronaca: alcune insegnanti avrebbero
abusato dei bambini che frequentavano la scuola, facendogli fare dei giochetti erotici.
Immediatamente Giulia si alza.
«Scusatemi, ma ho un gran mal di testa. E stare davanti alla televisione non mi
aiuta. Vado nella mia stanza.»
Fabio la guarda dispiaciuto. Ma Andrea è pronto:
«Se è per questo...»
Fabio spegne la tv. Giulia si risiede.
«Facciamoci una partita» propone Anna.
Che a bridge è bravissima.
Quando s incontrano, Rena dice che è meglio saltare la cena, al ristorante
perderebbero troppo tempo e lei non ne ha molto.
«Perché?» domanda il professore.
«Perché ho detto ai miei che andavo a bere qualcosa coi miei compagni di corso.
Non è logico che faccia molto tardi.»
Appena entrano nello scannatoio, Rena comincia a spogliarsi. Il professore si è
seduto su una sedia e non le stacca gli occhi di dosso. Come ha fatto tante volte,
perché a Bernardini piace molto guardarla mentre si spoglia, assaporandosela.
Poi Rena si stende nuda sul letto e il professore invece, contrariamente al solito,
non si muove dalla sedia.
«Be ?»
«Oggi è venuto a trovarmi Colloredo» dice.
«Colloredo? E chi è?»
«Lo conosci anche troppo bene. Non siamo riusciti a capire come hai fatto, ma tu
in qualche modo diabolico sei venuta a sapere che era lui quello dei giorni pari.»
Rena fa una risata che vorrebbe suonare innocente.
«M era venuta curiosità di conoscerlo, che male c è?»
«E l hai ricattato.»
«Io?»
«Sì, tu. Un ricatto piacevole, l ammetto, ma sempre un ricatto. L hai costretto a
scoparti qui.»
«Ti ha detto così?! Ah ah!»
«Perché ridi?»
«Perché m ha scopata tre volte, sempre qui! Dietro sua gentile richiesta! Altro che
ricatto! E avrebbe continuato, se non mi fossi opposta!»
«Comunque siano andate le cose, tu hai dimostrato d essere una gran troia.»
Con un ruggito, Rena balza dal letto verso il professore. Sotto quella violenta
spinta, Bernardini cade all indietro con tutta la sedia.
Il tallone nudo di Rena gli spacca gli occhiali.
La prima a dire che aveva sonno è stata Giulia, che se ne è salita nella sua stanza.
Poco dopo, anche Fabio è andato a dormire.
Anna e Andrea si mettono invece a guardare la televisione. Seguono molto
distrattamente un film di guerra.
Poi, passata una mezz ora e più, Andrea va nella matrimoniale destinata a loro,
ridiscende con una videocassetta, chiude a chiave la porta che immette nella scala che
conduce al piano superiore.
Quando, appena arrivati, hanno depositato le sacche nella stanza, si sono subito
intesi con un occhiata. Perché la loro camera ha a mano manca la stanza di Giulia e a
mano dritta la stanza di Fabio. E le pareti sono molto sottili. Fare lì all amore come lo
fanno loro sarebbe per lo meno inopportuno. Invece nella sala con il caminetto c è il
televisore, dotato addirittura di un nuovissimo lettore di videocassette.
Andrea si accosta al videoregistratore, inserisce il nastro. Anna, prima di
raggiungerlo, accende la radiolina appoggiata sopra il camino. La musica che ne
proviene, sia pure tenuta a basso volume, contribuirà a nascondere i loro eventuali
rumori.
Andrea preme il telecomando. Partono le prime immagini.
Anna e Andrea cominciano rapidamente a spogliarsi.
Sullo schermo muto, un uomo nudo sta in piedi davanti a una giovane donna nuda
legata sopra a una sedia. Imbavagliata, ha gli occhi sgranati dall orrore.
L uomo afferra con la mano sinistra i capelli della donna e le forza la testa
all indietro. Il coltello che l uomo tiene nella destra comincia ad avvicinarsi alla gola
della donna.
Anna ha il fiato grosso.
Quello che stanno vedendo per l ennesima volta non è un film, è la
documentazione di un omicidio seguito dal prolungato scempio del cadavere. Ad
Andrea è costato una cifra enorme.
Ora Anna è stesa a pancia sotto sul tavolo, tiene la testa sollevata per guardare le
immagini sullo schermo.
Andrea è invece in piedi dietro di lei.
A un certo momento, Anna, per non svegliare gli amici, è costretta a infilarsi in
bocca il fazzoletto che teneva appallottolato in una mano.
«Se dovesse andarti male come avvocato, puoi sempre metterti a fare il cuoco»
dice Matteo.
Tanto la pasta quanto la carne erano due piatti semplicissimi da preparare e dal
sapore prevedibilissimo, eppure Gianni è riuscito a dar loro un gusto diverso.
«È la mano del cuoco che conta!» dice Gianni alzandola in aria per farla ammirare.
Subito dopo, la cala tra le gambe dell amico.
«Ti ho fatto il regalo di laurea» dice Matteo alzandosi.
«Vedere, vedere!» fa Gianni battendo le mani.
Matteo va in camera da letto, torna, getta sul tavolo una bustina di coca.
Gianni scatta in piedi, corre da Matteo, l abbraccia, gli copre la faccia di bacetti
mugolando.
«Mi tieni compagnia?» domanda Gianni.
«No.»
A Matteo la coca non piace.
«È tutta per te.»
Gianni non apre subito la bustina, fa uno strano sorriso. Dice: «Ha telefonato
Pasquale Vesuviano. Siamo invitati domani a casa sua. Ha una bella proposta per
noi».
«Che tipo di proposta?»
«Vedrai.»
Il professore fa uno strano gorgoglio quando respira. È steso per terra in un angolo
dello scannatoio, la sua faccia è un ammasso sanguinolento. Rena ha adoperato anche
un vecchio ferro da stiro che faceva bella mostra sul caminetto.
Rena si guarda allo specchio, ha macchie di sangue sul petto, sulle braccia, sul
ventre, sulle gambe. Se ne va in bagno, apre la doccia, ci si mette sotto, ci resta a
lungo.
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